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IN VIAGGIO FINO A MARTE

Aggiornamento: 20 apr 2018

può l'uomo arrivare fino al pianeta rosso ? quali sono i rischi e chi ci sta provando ?


Marte
Marte, il pianeta rosso

È a circa 225 milioni di km dalla Terra, ha un raggio di 3400 km e un periodo di rivoluzione di 687 giorni terrestri; questi sono i numeri di Marte, il pianeta che rappresenta la prossima tappa nella colonizzazione dello spazio.


SpaceX , la società di Elon Musk (nato a Pretoria nel 1971), sta già sviluppando tecnologie in grado di mandare un equipaggio di uomini sul pianeta rosso. L’obiettivo che l’agenzia spaziale privata e il suo fondatore si sono posti è quello di riuscire a costruire una città autosufficiente su Marte, in grado di permettere la vita a centinaia di migliaia di persone, rendendo ospitale il pianeta mediante sofisticate tecnologie che stanno elaborando. La città avrà tutti i mezzi di sostentamento necessari, dunque delle coltivazioni, degli impianti di riciclo delle acque, altri di utilizzo dell’energia solare e ovviamente tutte le infrastrutture possibili. I razzi che sono già stati sperimentati da SpaceX sono il Falcon 9 e il Falcon Heavy, mentre la navicella spaziale già testata è la Dragon, la quale svolge missioni di rifornimento per la ISS, la stazione internazionale spaziale.


Falcon Heavy Spacex
Il lancio inaugurale del Falcon Heavy dell'agenzia spaziale SpaceX, avvenuto il 06 Febbraio 2018

Il razzo che potrà portare fino alla superficie di Marte è il Big Falcon Rocket, che è in fase di progettazione, ma sarà il più potente razzo mai costruito. Il punto di forza di queste tecnologie è il riutilizzo di razzi vettori in grado di essere pilotati e dunque di tornare sulla Terra per riatterrare; grazie al riutilizzo di queste componenti i costi sono ridotti quasi del 99%. L’atterraggio delle prime navicelle spaziali su Marte è previsto da SpaceX nel 2022, quando inizierà il processo di valutazione del territorio e trasporto del materiale necessario a costruire la grande città, e solo poi è previsto l’arrivo dell’equipaggio sul pianeta, stimato non prima del 2025.


L'atterraggio di due razzi vettori del Falcon Heavy

La NASA, l’agenzia spaziale americana tra le più importanti del mondo, non è da meno, nonostante non ritenga probabile un atterraggio da parte di un equipaggio di uomini sul pianeta prima del 2030. Il progetto è di costruire una base in orbita intorno alla Terra in grado di fare da piattaforma di lancio per missili diretti verso Marte. L’unico freno non è altro che la certezza che le tecnologie attuali non siano in grado di poter portare degli uomini su Marte senza che essi ne subiscano diversi danni, sia fisici che psicologici. A questo proposito ha portato a termine diversi studi riguardanti le conseguenze che l’assenza di gravità comporta sul corpo umano. I risultati non sono positivi; il corpo in assenza di gravità di indebolisce, la massa ossea diminuisce dell’uno per cento al mese e la vista si deteriora per colpa dei fluidi che si accumulano nel cervello. Un altro grande e più grave rischio è quello delle radiazioni. Sono stati fatti diversi esperimenti per riuscire a capire come proteggere gli astronauti da esse, ma nessuno di questi si è rivelato positivo. In media in un viaggio tra la Terra e Marte e ritorno un astronauta subirebbe 500 volte più radiazioni che sulla Terra nello stesso periodo di tempo, cioè circa tre anni. Gli effetti che queste onde hanno sul fisico sono riscontrati principalmente a livello celebrale; si riducono notevolmente le ramificazioni delle cellule nervose e di connessioni. Visti i rischi che si incorrono nel portare degli uomini a una tale distanza dalla Terra, la NASA ha deciso di focalizzarsi sul problema e di risolverlo prima di mandare astronauti su Marte.


Radiazioni corteccia prefrontale topo
La coreccia prefrontale di un topo (in verde vediamo le connessioni nervose) prima (a sinistra) e dopo (destra) essere stato sottoposto alle radiazioni che un astronauta riceverebbe nello spazio dalla Terra a Marte.

E dunque chi arriverà per primo sulla superficie del pianeta rosso ? Con molta probabilità l’arrivo di uomini sul pianeta sarà frutto di una collaborazione tra le agenzie spaziali; Elon Musk con SpaceX ha la tecnologia sufficiente per poter veramente colonizzare Marte, mentre la NASA ha l’esperienza, che all’agenzia privata manca, e presto anche gli studi necessari a poter effettivamente mandare senza rischi astronauti nello spazio.



di Alba Maria Negroni

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