Il riscaldamento globale sta diventando sempre di più un problema incontenibile.
Il nostro pianeta si sta riscaldando, la temperatura si sta innalzando a causa dell’emissione del gas serra che viene prodotto dall’uomo attraverso l’uso di combustibili fossili come petrolio e carbone. Entro il 2100 la temperatura dovrebbe aumentare addirittura di 6 C° e le conseguenze sarebbero molteplici e influirebbero sull’ambiente, che già adesso ne risente. La responsabilità dell’uomo è ormai accertata. Ma cosa succede ai ghiacciai?
L’estensione dei ghiacciai attorno al Polo Nord è inferiore ai 2.000.000 chilometri quadrati. Questi dati sono stati rilevati sia dalla NASA che dal NOAA. Negli ultimi decenni i ghiacciai alpini hanno risentito molto di questo aumento delle temperature, tanto da ridursi notevolmente. La conseguenza di ciò è stata la diminuzione della risorsa idrica, energetica e agricola.
L’ARPA è un’agenzia che si occupa della protezione dell’ambiente e controlla i bilanci di massa dei vari ghiacciai italiani (CRIOSFERA) come ad esempio il Ruitor in Valle d’Aosta. Il compito che viene svolto da questa associazione è quello di monitorare lo stadio della fusione del ghiacciaio, quindi lo stato di salute di esso.
Lo scioglimento dei ghiacciai è solo uno dei sintomi del riscaldamento globale, fenomeno che viene studiato dall’IPPC.
L’aumento della temperatura, e quindi lo scioglimento dei ghiacciai che hanno un punto di fusione sempre minore, causa l’aumento della portata dei corsi d’acqua che sarebbe ottimale se solo tutto questo fosse venisse poi sopperito dagli accumuli nevosi.
L’Unione Europea si sta impegnando a ridurre la concentrazione di anidride carbonica presente nell'atmosfera fino ad una percentuale del 20% nel 2020 e del 60%- 80% nel 2050 nelle città maggiormente sviluppate; questo provocherebbe la probabilità del contenimento di almeno 2 C°del 50%.
di SOFIA SCARDINO
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